Festa di San Vito Tricase

Festa di San Vito Tricase

Quando: 09/08/2013 - 11/08/2013

Dove: Piazza Pisanelli, 1 |73039 - Tricase | Mappa



Descrizione

Tricase è una cittadina della provincia di Lecce, situato nel Capo di Leuca. Dal 9 all’11 di agosto si festeggia San Vito, protettore della città Salentina. L’intera comunità vive con grande attesa queste celebrazioni, prova ne è l’organizzazione che, ogni hanno, si occupa dell’allestimento delle celebrazioni. Come spesso succede, quindi , si assiste alla perfetta fusione tra i riti civili, religiosi, manifestazioni culturali e sagre, diventando un’ottima occasione di divertimento. Il primo giorno, nella Chiesa Madre, si tiene la veglia di preghiera, il giorno successivo una solenne celebrazione da il via alla Processione con la consegna delle chiavi al sindaco. Teorie precise sull’origine del culto al Santo, ci vengono raccontate da Giuseppe Pisanelli, nel suo libro “Notizie su uomini, cose e immagini di Tricase”. Un aneddoto di particolare rilevanza narra che l’Arciprete don Vincenzo Nesci, mentre passeggiava in campagna, venne aggredito da alcuni cani affetti da rabbia. Riuscì a trovare riparo presso una cappella lì vicino (la Chiesa Nuova o dei Diavoli, intitolata a Santa Maria di Costantinopoli), fino a che gli animali si fermarono, trattenuti da una forza non spiegabile. Il racconto di questo miracolo, si trova rappresentato dipinto su una tela che si trova sull’altare della chiesa Parrocchiale, a sinistra della porta d’ingresso laterale, altare dedicato proprio a San Vito. Altre notizie relative alla vita del Martire, ci riportano che, fin dalla su adolescenza, si rese “autore” di numerosi prodigi nella sua terra natia (Mazara del Vallo). Le gesta del piccolo Vito non erano mai state viste di buon occhio dal padre, che, contrariamente a lui, manifestava una forte adulazione per gli idoli pagani, fino a portarlo a denunciare alcune azioni del figlio alle autorità romane. Il giovane, a questo punto, si trovò costretto alla fuga ma la dedizione nei confronti dei più bisognosi e l’altruismo verso le persone in difficoltà, lo spinsero a tornare e trovarsi, involontariamente, vittima della violenza dell’imperatore del tempo. La leggenda narra che il Martire tornò dall’esilio e si recò nella casa di Diocleziano, conosciuto per essere stato un grande persecutore dei Cristiani. Il figlio di quest’ultimo, soffriva di epilessia ma venne guarito dalla malattia grazie all’intercessione del Santo. Questo non gli valse la salvezza e nel momento in cui si rifiutò di offrire sacrifici agli idoli pagani, venne comunque arrestato e torturato fino alla morte. Straziato dai supplizi inferti, morì il 15 giugno del 303, insieme alla sua nutrice e al maestro che lo introdusse al Cristianesimo. Da fonti certe si evince che San Vito venne proclamato Patrono di Tricase nel periodo che va dal novembre del 1771 al febbraio del 1807, esattamente lo stesso che vede la parrocchia della città guidata da Don Vincenzo Nesci. Negli anni la festa ha conosciuto periodi di interruzione o non di particolare fulgore. Basti pensare che nei primi anni, nel piazzale antistante la Chiesa dei Diavoli, si teneva una grande fiera che poi venne soppressa a causa di una collocazione considerata un po’ troppo periferica rispetto al centro, cuore pulsante della vita cittadina .La fiera venne quindi eliminata. Solo nel 1937, sotto la podestà di Achille de Nitto, si cercò di ripristinare questa tradizione che conobbe, però ,una seconda battuta d’arresto in corrispondenza dello scoppio della seconda guerra mondiale. Si decise poi di rispolverarla al termine del conflitto, nel 1947, e da lì proseguì per i 40 anni successivi. In quegli anni, la fiera ritrovò l’originario splendore ma, nel corso del tempo, il suo destino fu quello di sparire definitivamente venendo sostituita da due spettacolari palii: il Palio di San Vito e il Palio delle Contrade, che si svolgono nella Piazza Pisanelli (una piazza di forte vocazione storica) e che portano con se il profumo di antiche tradizioni e di un passato nobile. I tre giorni di festa riscontrano la curiosità e la partecipazione di numerosi turisti i quali assistono a manifestazioni di danza, musica etnica (pizzica, taranta), concerti musicali e il mercato tipico con stand che espongono i prodotti tipici ( “Acqua allu Puzzu”) .Il tutto si conclude alla mezzanotte del terzo giorno,con i fuochi d’artificio che consegnano la festa all’anno seguente.

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